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Map of Cerigo Cerigo: fortificazioni minori 

Modari - Kato Hora (Città Bassa)

La popolazione di Cerigo (Kythira) diminuì sensibilmente tra il 1870 e il 1920: l'ultimo censimento (1864) britannico contò 14500 abitanti: un stima della popolazione fatta nel 1911 ammomtò a 6000; secondo il censimento del 2001 essi si sono ridotti a 3300. Ciò spiega perchè tanta parte dell'isola non sia più coltivata, mentre lo era nel passato perchè si vedono ancora i terrazzamenti delle colline. Anche il secondo borgo dell'isola venne abbandonato: era situato sulla costa occidentale e i Veneziani lo chiamavano S. Nicolò de Modari, ma la gente del posto vi faceva riferimento come a Kato Hora, la città bassa (Pano Hora essendo quella principale).

1567 gate
Porta del 1567

L'unico accesso al borgo era costituito da una porta sorvegliata dal Leone di S. Marco: probabilmente sotto al leone c'era una iscrizione: gli stemmi laterali sono dei provveditori dell'isola che ne promossero la costruzione nel 1567 (la data è divisa MD-LXVII tra i due stemmi).

View towards the Mani peninsula
(da sinistra a destra) Veduta verso la penisola di Maina; un campanile; affresco raffigurante S. Giorgio in Ayios Ioannis Chrysostomos

Modari era costruito su uno sperone di roccia tra due ripide gole ad una certa distanza dalla rada dove le navi potevano ormeggiare; è oggi completamente abbandonato; le molte piccole chiese che vi si trovano si sono conservate, mentre il resto degli edifici va in rovina: sono ancora distinguibili la via principale con alcune case a più piani e un forno.

S. Nicolo (Avlemonas)

View of the bay and of Cerigotto (Antikithira): behind it one can detect the mountains of Candia (Crete)
(sopra) Veduta della baia di Avlemonas e di Cerigotto (Antikythira): (sotto) Cerigotto: dietro all'isola si possono scorgere Grambusa e le alte montagne di Candia (Creta)

Nell'antichità e sotto i Bizantini il centro abitato più importante era situato sulla costa orientale in una posizione che consentiva il controllo dello stretto tra l'isola e Cerigotto e quello tra Cerigotto e Candia. Nel 1538 Hayruddin Barbarossa, corsaro Ottomano, vero terrore dei mari, rase al suolo la città (tracce dell'abitato sono state rinvenuta in località Paleokastro (sulla collina) e Skandia (sul mare). Quando nel 1540 i Veneziani tornarono sull'isola decisero di trasferire il centro abitato in una posizione più facilmente difendibile all'estremità meridionale dell'isola.

The fortress
Il fortino veneziano che protegge l'accesso alla baia

La baia vicino alla quale sorgeva la città antica costituiva il miglior ancoraggio offerto dall'isola e perciò i Veneziani non vi vollero del tutto rinunciare: costruirono un piccolo fortino che proteggeva in particolare un punto della baia che ha l'aspetto di una piscina naturale.

Inside the fortress
Interno della fortezza e vaghe tracce di leoni alati sulle mura e sui cannoni

Un paio di vecchie case portano l'indicazione della data di costruzione in italiano anche se all'epoca la dominazione veneziana era già finita da trenta anni.

Smaller bay
La "piscina" di Avlemonas e una targa su di un edificio (GG è un riferimento al Re d'Inghilterra Giorgio IV).

Estratto dalle Memorie Istoriografiche del Regno della Morea Riacquistato dall'armi della Sereniss. Repubblica di Venezia stampato a Venezia nel 1692:

Cerigo

Quell'Isola, che da Ponente è la prima dell'Arcipelago, hoggidì Cerigo communemente detta, altresì Tolomeo Cytherea dal nome di Cithero figlio di Phenice chiamola; Porphirusa Aristotele dalla copia de porfidi, de quali abbondan'i suoi Monti, la disse; e altri finalmente Scothera l'addimandorno. Questa è dirimpetto del Golfo Laconico non dilungata dalla Morea, che soli cinque miglia, dall'Isola di Candia quaranta, e sessanta n'hà di giro: più scogli se gli veggono d'intorno, più porti alle bande gli s'annumerano: à mezzo giorno evvi quello della Fortezza, che per essere poco recipiente, e assai esposto à venti, non è molto considerato; l'altro, ch' è di quà dalle Dragoniere lungi dalla Fortezza dodece miglia, oltre l'esser abbondante d'acqua, e sicuro, è anco capace di grossa armata, ammirandosi in oltre escavato dalla natura un picciol seno à foggia di Darsena, (che può chiudersi a catena) bastevol'à ricevere quaranta Galere, ove pur'evvi una Chiesa col titolo di San Nicolò, senz'esservi alcun'habitazione. Verso Ponente 25 miglia lontano da questo v'è un'altro Porticello detto San Nicolo de Modari per Galeotte, e Barchette, dove parimenti è una Chiesa di S. Nicolò; abbonda quest'Isola di selvaticini, penuria di frumento, vino oglio; onde l'usual al vito non si compra dagl'Abitanti, ch'à caro prezzo; hà molti Villaggi; mà di poca, ò nulla importanza.

Introductory page on the Venetian Fortresses

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You may refresh your knowledge of the history of Venice in the Levant by reading an abstract from the History of Venice by Thomas Salmon, published in 1754. The Italian text is accompanied by an English summary.