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Page revised in November 2009.


Castelli di Morea e Rumelia and Patrasso

Castello di Morea and Castello di Rumelia

Key dates:
1500 Sultan Bayazet II builds the fortresses
1687 Both fortresses are conquered by the Venetians
1699 Castello di Rumelia is returned to the Turks by the peace of Carlowitz (1699)
1714 Castello di Morea is conquered by the Turks

The narrows between the Gulf of Patras and the Gulf of Corinth are also called the Little Dardanelles. Here in 1500 Sultan Bayazet II built a fortress on both sides, which was reinforced by the Venetians in the XVIIIth century. The fortress on the Peloponnesian coast was called Castello di Morea (as the Peloponnese was named during the Venetian conquest), while the fortress on the opposite side of the narrows was called Castello di Rumelia (a synonym for Europe, deriving from the association made by the Arabs between Rome and Europe). Today they are called Castle of Rion (Morea) and Castle of Antirion (Rumelia).

Views of Castel di Morea

The narrows were forced in 1571 by the Christian fleet commanded by Don John of Austria. The battle which ensued is known as the Battle of Lepanto, the Italian name for Nafpaktos, a port 5 miles to the east of Castello di Rumelia.

Details of the fortress

Castel di Morea shows the enhancements made by the Venetians during their short occupation at the end of the XVIIth century. The fortress was completely separated from the mainland and large circular towers were built for placement of artillery on their tops.
The Venetians hoped that the Ottoman Empire would not have recovered from the effects of the disastrous war which had led to the loss of Hungary and Transilvania to Austria and of Morea to Venice (Peace of Carlowitz, 1699). In 1714 however, the Turks, relying on the fact that the growing interests of Austria in Italy (acquisition of the Duchy of Milan, 1713) had weakened their alliance with Venice, invaded Morea and the Venetian fortresses, largely unmanned, fell one after the other before the Austrian intervention in 1716.

Views of Castel di Rumelia

Castello di Rumelia is less impressive than its twin on the other side of the narrows because the Venetians dismantled it when they had to return it to the Turks.

Views of the bridge being built in 2002 across the Little Dardanelles

A bridge is being built (2002) across the narrows; the traffic from Epirus (Ioanina) to Athens, in order to avoid the Pindos Mountains, is channelled southwards through Antirion and Rion: at this location it enters the speedway linking Patras to Athens. With the new bridge cars and trucks will no longer have to board the ferries crossing the narrows.

View of the bridge after completion

Patrasso (Patra)

Key dates:
1204 Fall of
Constantinople: Patrasso is part of the Duchy of Achaia under Frankish rule
1408-13 and 1417-19 Venetian occupations
1430 The Byzantines (re)conquer Patrasso
1460 The Turks conquer Patrasso
1687 Patrasso is conquered by the Venetians
1714 Patrasso is conquered by the Turks

The conquest of Greece by the Romans in the IInd century BC made Patrasso the gateway between Greece and the West. As usual the town was located on a hill (acropolis) near the sea and it was protected by walls.

View of the fortress

The current fortress of Patrasso is the composite result of the additions and modifications made by the Byzantines, the Franks, the Turks and the Venetians during 15 centuries.

Walls and keep of the fortress of Patrasso

The walls and the keep of the fortress show medieval features. The walls were built with materials from the Roman buildings; they show many sections of columns, a sign of the number of temples which once existed in the acropolis of Patrasso (see the image used as background for this page).

Venetian and Turkish

Both the Turks and the Venetians strengthened the fortress by adding round towers.

Details of Roman sarcophagi

Recent excavations have brought to light at the foot of the acropolis several buildings of the Roman town including a well preserved odeon and some finely decorated sarcophagi.

Excerpts from Memorie Istoriografiche del Regno della Morea Riacquistato dall'armi della Sereniss. Repubblica di Venezia printed in Venice in 1692 and related to this page:

Golfo e Dardanelli di Lepanto

Il Golfo, ch'in lunghezza di cento miglia scorrendo da Settentrione alle rive dell'Achaia, e da mezzo giorno a quelle della Morea divide l'una dall'altra, tante ne riporta le denominazioni, quanti n'apportò i motivi di diversamente chiamarlo; gl'antichi lo dissero Criaesus, Strabone Mar d'Alcione, Sosiano Golfo di Pedras, alcuni Corintiacus Sinus dalla Città di Corinto; i marinari al riferire di Nigro lo chiamano rive de la Dostrie; hoggidì comunemente di Lepanto appellasi: Quattro scogli s'annumerano nel mezzo del suo seno, l'onda del Mar Ionio l'arricchisce d'acque, havend'adito all'ingresso da bocca di competente larghezza, formatagli da due piccioli promontorij, che spingendosi dal loro continente, scambievolmente s'oppongono, quello ch'esce dalla Morea, Strabone lo dice Anthirium Promontorium, il volgo Capo Antirio, e ha sopra se l'erezione d'un Castello, che pure di Morea, ò Patrasso si nomina; l'altro, che s'avanza dall'Achaia parimente Strabone lo chiama Rhium Promontorium, volgarmente Capo Rhione, e Rione, provisto pur egli d'altro Castello detto di Romelia. Altresì Dardanelli di Lepanto s'appellano questi Castelli; ambi sono di quadrata struttura muniti di buone mura, e grosse batterie a fior d'acqua, non considerandosi diffetto in ciascheduno, che nel terreno, qual essendo arenoso, facilita nell'occasione all'Inimico gl'approcci: lo sbarco di milizie non può farsi dalla parte di Romelia, ch'in distanza dalla Fortezza di due miglia Italiane, nulladimeno con piccioli bastimenti se gli può accostare lungi soli quattrocento passi. Il terreno, over pianura fin'alla collina è molto larga, verso il castello però và sempre più restringendosi; à piedi del monte, evvi l'accennata collina, da qual'esce una gran Valle, per cui coperti, senz'esser offesi, possono gl'Aggressori verso il Castello marchiare.
Tutte le mercanzie, che da questo Golfo escono, che sono Cuoia, Oglio, Tabacco, Riso, e Orzo, pagano tre per cento di gabella all'Emin, qual esborsa sei milla piastre annue al Gran Signore.
S'adunavano quivi un tempo tutte le merci, che venivano da Ponente, come parimente quelle di Levante introdotte per il Golfo d'Engia; oggidì è impedito l'ingresso à Navigli forastieri, onde in caso di commerzio, si fermano questi a Patrasso, e solo vi s'introducono la maggior parte Corsari, à causa di che vien detto Lepanto il picciolo Algeri. Degl'Abitanti di quelle spiaggie ve ne sono quantità de Mori, ch'accasati, generano figli negri, com'in Barbaria.

Patrasso

Vicin'à Cappo Rio giace alto Monte con Fortezza nella parte più eminente, a Settentrione del quale evvi Patrasso Città antichissima, e Archiepiscopale, detta da Turchi Badra, e Balabutra; sott'altri nomi fu anche riconosciuta, mentre nella prima età della sua origine, chiamavasi comunemente Roa; ristorata poi da Patro figliolo di Preugene seguì gran tempo col nome stesso di tanto benefattore; indi nel principio dell'Impero Romano s'augumento d'habitanti, poichè vantaggiata da ogni meglior circonstanza, e per il trafico, e per la navigazione; onde apellavasi Augusta Aroe Patrensiis; altritempi pure si nominava Neupatria situata 700 passi in circa lontana dal Golfo: che tiene il medesimo nome di Patrasso ov'è il Porto Panormo: l'Imperatore Augusto se ne serviva per ricovrare le sue navi, che diede anco a Patrassini il privilegio di viver' in libertà, e di crearli come Cittadini Romani.
Adoravasi in questa Città Diana Lafria, si veneravano il Bosco, e il Tempio dedicato à Diana Triclaria, alla quale tutti gli anni si sacrificava dagl'habitatori un giovane, e una giovane de' più belli per penitenza del delitto commesso da Melampo, e Cemetone , che furono li primi sacrificati, perche si congiunsero in matrimonio nel medesimo tempio di Diana contro la volontà de Parenti; à qual sagrificio fù dato termine colla venuta d'Euripile a Patrasso. Fù questo alla Fede Christiana convertito per opra dell'Apostolo S. Andrea, in quel tempo era d'habitanti copiosa, se bene pur'hoggidì è competentemente popolata, particolarmente di molti Giudei, che la rendono mercantile, e ella sola è di quelle riviere, dov'i Greci dall' Isole vicine, gl'Inglesi, e Francesi sogliono trafficare. L'Aria non è molto salubre a causa delle contigue Montagne coperte di Neve, e dalla quantità dell'acque del contorno. Il suo Territorio sott'i Principi Greci ebbe titolo di Ducato, e mancando al natio suo Principe forze per sostenerla, nel 1408 la diede per grossa somma di denaro a' Veneti, quale poi fù da Turchi levata.
Nel 1533 il Doria se gl'accostò per combatterla, e facilmente la vinse, poichè fiacca ne recinti; seguì di là a poco la total vittoria, mentre si rese la Rocca, che domina la Città, benchè altre volte habbi resistito per un anno a Costantino Paleologo. Usò il comandante Christiano vivi atti d'humanità verso la Guarniggione, facendola colle femine trasportare a Lepanto senza ne sentisse un minimo danno, il che fù cagione ch'esclamassero le Milizie, quali aspiravano saccheggiare quegl'Infidi, e obligar al remo chiunque di loro fosse habile.

Introductory page on the Venetian Fortresses

Pages of this section:
On the Ionian Islands:     Corfù (Kerkyra)     Paxo (Paxi)     Santa Maura (Lefkadas)     Cefalonia (Kephallonia)     Asso (Assos)     Itaca (Ithaki)     Zante (Zachintos)     Cerigo (Kythera)
On the mainland: Butrinto (Butrint)     Parga     Preveza and Azio (Aktion)     Vonizza (Vonitsa)     Lepanto (Nafpaktos)     Atene (Athens)
On Morea:     Castel di Morea (Rio), Castel di Rumelia (Antirio) and Patrasso (Patra)     Castel Tornese (Hlemoutsi) and Glarenza     Navarino (Pilo) and Calamata     Modon (Methoni)     Corone (Koroni)     Braccio di Maina, Zarnata, Passavà and Chielefà     Mistrà     Corinto (Korinthos)     Argo (Argos)     Napoli di Romania (Nafplio)     Malvasia (Monemvassia)
On the Aegean Sea:     Negroponte (Chalki)     Castelrosso (Karistos)     Oreo     Lemno (Limnos)     Schiatto (Skiathos)     Scopello (Skopelos)     Alonisso     Schiro (Skyros)     Andro (Andros)     Tino (Tinos)     Micono (Mykonos)     Siro (Syros)     Egina (Aegina)     Spezzia (Spetse)     Paris (Paros)     Antiparis (Andiparos)     Nasso (Naxos)     Serifo (Serifos)     Sifno (Syphnos)     Milo (Milos)     Argentiera (Kimolos)     Santorino (Thira)     Folegandro (Folegandros)     Stampalia (Astipalea)     Candia (Kriti)

You may refresh your knowledge of the history of Venice in the Levant by reading an abstract from the History of Venice by Thomas Salmon, published in 1754. The Italian text is accompanied by an English summary.

Clickable Map of the Ionian and Aegean Seas with links to the Venetian fortresses and to other locations (opens in a separate window)