![]() ![]() What's New! Detailed Sitemap All images © by Roberto Piperno, owner of the domain. Write to romapip@quipo.it. Text edited by Rosamie Moore. |
Scio (Chios) - seconda parte KamposL'economia di Scio era (ed in parte ancora è) legata al lentisco, un alberello che trasuda una resina. Il Lentiscus Pistacia cresce in molti paesi mediterranei ma solo a Scio la sua resina si solidifica: è chiamato albero della mastica ed era noto anche ai Greci ed ai Romani: in un certo senso era il chewing-gum dell'antichità. Viene coltivato nella parte meridionale dell'isola.
La Maona Giustiniani promosse le attività agricole a Scio ed in particolare a Kampos una breve pianura a sud della città. Fa effetto il contrasto tra il verde dei campi e i monti brulli all'orizzonte.
Ogni fattoria era circondata da alti muri che proteggevano i campi dall'erosione eolica dovute al meltemi il forte vento che da nord spira sull'Egeo. Mura ed edifici sono costruiti con una bella pietra locale (Thymiana) dalle calde tonalità gialle e rosse.
Ogni fattoria aveva un profondo pozzo che raggiungeva una ricca falda acquifera. Il tessuto edilizio fatto da mura, porte ed edifici è ancora oggi molto coerente. Anche le aggiunte moderne si sono ben inserite nel contesto architettonico del passato. Mesta and PirgiLe fattorie di Kampos erano protette dal rischio di attacchi di corsari dalla flotta genovese ormeggiata nel porto della vicina città. Non altrettanto si poteva dire per la parte dell'isola più lontana dal capoluogo. Per questo motivo i contadini vivevano in villaggi fortificati che ancora oggi mantengono la loro antica struttura urbana.
I villaggi non avevano vere e proprie mura, ma le abitazioni erano allineate in modo da formare una equivalente barriera. Allora non avevano porte o finestre verso l'esterno. Ad ogni angolo c'era una piccola torre e l'accesso all'abitato avveniva attraverso una unica porta. Questa struttura edilizia si vede ancora molto bene nel villaggio di Mesta.
La difesa di Mesta era affidata ai suoi stessi abitanti. Nel caso i pirati fossero riusciti a forzare le difese esterne si sarebbero trovati in un dedalo di vicoli (simili ai carrugi genovesi) con molti archi di collegamento tra le case. Gli abitanti del villaggio potevano muoversi sfruttando questa rete di passaggi e gettare pietre ed olio sugli assalitori.
Le difese dei villaggi erano completate ad un più alto edificio al centro del villaggio. Era circondato da strade molto strette e non aveva porte di accesso a livello strada. A Mesta la torre è stata abbattuta per far posto ad una piccola, ma il vicino villaggio di Pirgi ce l'ha ancora.
Perfino alla bella chiesa di Pirgi si poteva accedere solo attraverso un sottarco. Oggi gli edifici retrostanti sono stati abbattuti per valorizzarne la bella architettura.
Una eredità del dominio genovese è riscontrabile nella decorazione a graffiti delle case. Oggi purtroppo ai semplici motivi geometrici della tradizione si sono aggiunte decorazioni troppo ricche; inoltre la tecnica utilizzata non è più quella del Rinascimento.
Forse il più divertente collegamento con Genova è l'affermazione degli abitanti di Pirgi di aver dato i natali a Cristoforo Colombo. |