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Symi è una piccola isola a sole sei miglia dalla costa asiatica; è molto arida e nel passato la sua importanza era dovuta ad un ben riparato porto naturale sulla sua costa orientale.
Nel 1309 i Cavalieri di S. Giovanni la occuparono e costruirono un castello su una collina dalla quale si controllava sia il porto che una vallata dove era possibile coltivare qualcosa. Il porto non è visibile dal mare aperto ed i Cavalieri ne approfittavanoper tenervi una piccola flotta di imbarcazioni leggere che attaccava di sorpresa i convogli ottomani. Vi era anche un piccolo arsenale dove le imbarcazioni potevano essere costruite o riparate: questa attività valse agli abitanti di Symi una reputazione di abili carpentieri che durò fino all'inizio del Novecento.
La cittadina era arroccata attorno al castello e solo in tempi relativamente recenti si è allargata verso il porto.
I fianchi settentrionale ed occidentale del castello erano protetti da rocce scoscese: c'era solo una mulattiera che portava all'abitato. La gradinata che si vede sulla destra fu costruita nel 1920 dall'Amministrazione Italiana.
Il castello fu rafforzato dal Gran Maestro Emery d'Amboise nel 1507 con l'aggiunta di un bastione circolare. Fu gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale ed il portale nonchè la sua parte superiore sono andati perduti.
Ci sono due piccole chiese sul castello (o meglio su quello che ne rimane); la più grande è stata dipinta con i colori prevalenti nelle Cicladi, mentre le case di Symi sono in pietra ed hanno il tetto di tegole rosse a protezione di una cisterna d'acqua.
Gli stemmi che si trovavano nella parte distrutta del castello sono stati murati ai lati dell'ingresso alla chiesa: appartengono ai Grandi Maestri chedopo la caduta nel 1453 di Costantinopoli si preoccuparono di rafforzare le difese dell'isola.
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